F. William Engdahl, economista e giornalista statunitense membro del Comitato Scientifico di GEOPOLITICA, è stato intervistato il 31 dicembre scorso dal canale satellitare russo in lingua inglese RT a proposito della cosiddetta \”Primavera araba\”. Engdahl è autore di vari libri, tra cui A Century of War: Anglo-American Oil Politics and the New World Order (2004) e Full Spectrum Dominance: Totalitarian Democracy in the New World Order (2009); in Italia è stato pubblicato Agri-business. I semi della distruzione.
Engdahl ha descritto le rivolte arabe come un «domino in un\’accurata strategia di destabilizzazione pianificata al Pentagono più di dieci anni fa». Lo scopo sarebbe quello di «ridisegnare la mappa del Medio Oriente», e la destabilizzazione seguirebbe nella strategie le azioni militari lanciate da Bush jr. contro l\’Afghanistan e l\’Iraq.
In Egitto, secondo Engdahl, le proteste continuano per la rabbia derivata dalla mancanza del cambiamento atteso con le dimissioni di Mubarak, ma anche perché entità manovrate dagli USA cercano di seminare il caos per giustificare un ruolo maggiore e permanente della NATO nel paese.
La Libia, secondo l\’analista statunitense, è stata trasformata in una «gigantesca portaerei della NATO», ed il suo petrolio usato come merce di scambio per convincere i paesi recalcitranti (ad esempio il Giappone) ad esercitare maggiore pressione finanziaria sull\’Iran.
Ma i veri obiettivi di questa grande strategia statunitense, secondo Engdahl, sono la Russia e la Cina. La NATO starebbe infatti posizionandosi laddove può controllare il flusso energetico dell\’intera massa continentale eurasiatica.
Presentiamo di seguito il video dell\’intervento di F. William Engdahl a RT:
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