In un rapporto della Goldman Sachs si afferma che i paesi del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) dovrebbero entrare a breve nella cinquina delle maggiori economie mondiali.
Nel documento si sostiene però che sarebbe stata superata la fase di maggiore crescita e che nel prossimo decennio vi dovrebbe essere un rallentamento.
Il rapporto e’ stato preparato dai colleghi di Jim O’Nil, l’economista che ai primi del 2000 introdusse il termine di Bric, cui in seguito si e’ aggiunto il Sudafrica.
Dal 2001 i paesi del Bric sono stati al primo posto per ritmo di crescita portando la loro quota nel Pil mondiale dall’11 al 25%. Singoli paesi del gruppo hanno gia’ superato per indice di Pil le maggiori economie mondiali. Dice l’esperto Maksim Braterskii:
\”Il Brasile ha superato la Gran Bretagna e nel 2020 potrebbe collocarsi al quarto posto in assoluto. Non vi dovrebbero essere novita’ in testa alla classifica benche’ fra Cina e Stati Uniti vi potrebbe essere uno scambio di posto. La Russia dovrebbe sistemarsi a breve distanza.\”
Secondo la Goldman Sachs nella crescita mondiale il peso del Bric dovrebbe passare dal 25 al 50% benche’ si preveda un rallentamento accoppiato ad un maggior costo della produzione. La crisi della zona euro riduce i mercati di sbocco provocando la fuga degli investitori.
Per l’esperto di problemi finanziari Roman Andrev il documento non tiene conto di tutta una serie di fattori. Russia e l’India pur disponendo di una significativa potenzialita’, di un debito molto basso e di una economia priva di bolle speculative potrebbero risentire della stagnazione generale.
La Godman Sachs sostiene inoltre che il peso del Bric nell’economia globale potrebbe dimezzarsi nei prossimi 40 anni per carenza di manodopera.
Aggiunge Maksim Braterskii:
\”Si tratta di ipotesi tirate per i capelli come il dimostra l’esistenza di altri rapporti di segno opposto.\”
L’ingresso della Russia dovrebbe costituire un elemento di spinta per staccarsi dalla dipendenza delle materie prime :
\”Difficile sostenere – aggiunge Maksim Braterskii – che con la caduta dei prezzi delle materie prime la Russia potrebbe mantenere un alto ritmo di crescita, ma comunque sara’ sempre piu’ alto che in Euopa.\”
Fonte: La voce della Russia